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24 giugno 2017 Stefania Santantonio - Bologna

Stefania Santantonio
Umbria
24 Giugno 2017 Bologna

E niente, non ce l'ho fatta, ho deciso di raccontare anche Bologna. Forse perchè è stata la prima data del mio splendido tour, ciò da cui tutto ha avuto inizio. E lo ha avuto con te, Sara.
La nostra bella avventura comincia qui, nella macchina di uno sconosciuto, e in "compagnia" di altri 2 viaggiatori. Bla bla car, ti amiamo.
Tra il sonno pesante del mio vicino e gli sguardi d'intesa di Sara, sopravviviamo al viaggio #tuttavita e arriviamo in stazione cariche più che mai. Ho già studiato tutto il percorso e, in poco tempo, siamo al Dall'Ara.
Non siamo in molti, infatti riusciamo ad avere i numeri 13 e 14. So' soddisfazioni, grandissime soddisfazioni! Solo un vero fan può capire.
Dopo il primo appello, arriviamo in quella che sarebbe stata la nostra "camera"... e subito lo sconforto si materializza davanti ai nostri occhi.
Dinanzi a noi un proprietario alquanto rustico che, gentilmente, prova ad offrirci quel bicchiere d'acqua (color calcare selvaggio) che difficilmente dimenticherò.
Ma andiamo oltre, "che c'importa Sara, alla fine dobbiamo solo dormirci". Sopravviveremo. Forse.
"Torniamo allo stadio, meglio fuori che dentro". "Tranquilla, non prenderemo malattie".
Al Dall'Ara l'atmosfera è bellissima, conosciamo tante persone e trascorriamo un po' di tempo tutti insieme. Con la lista in mano e il sonno che fa peso sui nostri occhi, ci sistemiamo alla meglio per terra nelle posizioni più disparate... Parola d'ordine "Barbun Inside"!
C'era chi dormiva, chi chiacchierava ad alta voce, chi rideva, chi si lamentava, chi giurava a se stesso che sarebbe stata l'ultima volta. Ma ovviamente mentiva spudoratamente.
"Scusate, ma voi siete qui per il concerto di Tiziano Ferro di domani? Mia moglie è una dilettante". Quanto abbiamo riso per questa cosa!
Ringrazio ancora il papà di Anjeza per la birra offerta e per la bella chiacchierata sotto la luna.
Il mestiere della vita è stato tanto, ed è stato anche questo, CONDIVISIONE.
La notte in un modo o nell'altro è passata, siamo riuscite a sopravvivere all'eccellenza della nostra camera, ed ora non ci resta che aspettare.
Il tempo scorrerà lentamente, l'acqua ci farà da scudo contro il sole, e in men che non si dica saremo lì, in fila per raggiungere il nostro obiettivo: LA TRANSENNA!
Eccoci, ci siamo. E' tutto bellissimo da qui, TUTTO.
Dall'acqua che scende, al fuoco che divampa... a quell'acqua che segna la fine di tutto.
Sei corso via. Corri sempre via.
E ancora oggi, ancora ora, sento quell'acqua, mista alle lacrime, scorrere sul mio viso.
Non so esattamente cosa sia successo in quelle due ore... forse TUTTO... forse niente... forse chissà.
Un sogno. Un ologramma da urlo. Una rappresentazione vivida del mio inconscio. Non ne ho la minima idea.
So solo che è stato bellissimo. E che tu sei stato IMMENSO.