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28 giugno 2017 Roma - Stefania Santantonio

Stefania Santantonio
Umbria
28 Giugno 2017 Roma

Roma. Fa davvero tanto caldo in questi giorni, pare che la terra bruci.
Il mio viaggio è già iniziato qualche giorno fa, a Bologna, e quindi questa per me è "solo" la seconda delle tre tappe in programma. Firenze è lontana, troppo lontana. Voglio pensare solo ad oggi. Ad ora.
Ed eccomi qua. Eccomi su questo treno in viaggio per Roma con una delle mie compagne di viaggio, Sara.
Mai viaggio fu così veloce, tra risate, emozioni, aspettative. E quell'immensa voglia di vederti prima possibile.
"Chissà se sarà come a Bologna"... "chissà se saremo più centrali"... chissà se stavolta incontrerà il nostro sguardo e sentirà la nostra anima".
Basta con i ricordi, le domande. Roma è adesso.
L'Olimpico non è mai stato così bello. I nostri 2 numeri (29 e 30) ci riempiono il cuore di gioia... ora si che possiamo passare in "albergo" a farci una doccia. A metà pomeriggio andiamo a prendere Elisa in stazione, e poi di corsa tutte all'Olimpico, è l'ora del nuovo appello.
E poi ancora una pizza al volo. E una nottata passata quasi interamente con il viso rivolto all'insù. L'aria è un po' più fresca finalmente e i "nostri" materassini non sono poi così scomodi. Anche quel "rumore" continuo di cicale sembra quasi rendere questa notte un po' più magica. Sono le 4 e torniamo un paio d'ore in camera... sarà una lunga giornata. Ma saremo forti, anche grazie alle grandi dosi del nostro inseparabile amico polase.
Parola d'ordine: non si può svenire! "Anzi se succede, ve lo dico, lasciatemi lì".
Quanto vi voglio bene amiche mie!
La giornata è appena iniziata... e fa già molto caldo. C'è tanta, tantissima gente intorno a noi e il nervosismo inizia a prendere il sopravvento. C'è anche da dire che le nuove norme sulla sicurezza non aiutano per niente... ma ce la faremo, dobbiamo farcela!
E poi arriva anche la pioggia e le nostre due ore trascorse all'interno di quel "baretto" triste e del suo simpatico proprietario... 
E' finalmente il momento di metterci in fila e il sole torna ad ustionare la nostra pelle. Eh si, non sono permesse neanche le creme protettive, bruciatevi!
Ovviamente buttiamo via anche i deodoranti, potente arma di distruzione di massa. Puzzeremo, ma lo faremo con stile.
E quando tutto ormai sembra troppo pesante da poter essere sostenuto... ti ritrovi dentro, in prima fila, davanti alla transenna. E TUTTO PASSA!
Sto bene! Stiamo bene! Ci bruceremo, puzzeremo, ma stiamo bene!
Le ore passano, l'adrenalina copre ogni stanchezza, e il cuore batte sempre più forte.
Tutto il resto è STORIA.
Non mi metterò a raccontare quale brano mia abbia emozionata di più. Nè quanto sia stato difficile resistere agli spintoni continui e all'ondata di gente che stava per travolgerci ad inizio concerto. Nè quante persone abbia visto svenire intorno a me.
Mi limiterò a dire che quando ti ho visto così emozionato da non riuscire più a cantare... mi è letteralmente esploso il cuore.
Io non posso e non voglio raccontare quanto vissuto. La mia intenzione è invece quella di mostrare a te, Tiziano, quanta passione ci sia dietro ai nostri gesti. Alle nostre rinunce. Ai nostri sacrifici.
Uno stadio può riempirsi più e più volte, ma dietro c'è tanto e tanto che spesso nessuno si preoccupa di raccontare.
Perciò, magari, cerca di comprenderci quando ad una di noi (magari succedesse a me) capita di poterti avere accanto per qualche secondo, di poterti stringere la mano o di poter avere un tuo autografo. Non siamo matte, siamo solo mosse dalla cosa più bella che esista, il CUORE.
Ti sono e ti sarò sempre debitrice di emozioni, ma tu questo lo sai già.
In questo mio percorso ho avuto la fortuna di incontrare tante persone speciali, che mi hanno fatta sentire più "compresa" e meno "strana". E ringrazio di cuore ognuna di loro.
Ma il mio GRAZIE più grande va a voi, Sara ed Elisa. Vi voglio bene.